Eleonora Pusceddu “Pensieri di carta…per dire l’indicibile”
A cura di: Loredana Rea
Eleonora Pusceddu, nella mostra Pensieri di carta … per dire l’indicibile, a cura di Loredana Rea, che si inaugura martedì 7 maggio alle ore 18,00 a Roma presso lo Studio Arte Fuori Centro, propone una installazione di grande suggestione, in cui la pittura si mescola inscindibilmente con la tecnologia.Superando il limite ultimo della pittura, infatti, l’artista si confronta con il computer attraverso cui propone il superamento di ogni limite spaziale imposto dalla galleria.
Il sentimento tenace della precarietà, della continuità del tempo e dell’incessante slittamento tra passato- presente- futuro è il fulcro di quest’ultima opera di Eleonora Pusceddu, che invita ad essere agita per cogliere la poesia dell’estrema incertezza della condizione umana, contrapposta alla totalità della vita. Protagonista, come sempre nelle opere di quest’artista, è la carta, utilizzata non come supporto, ma come struttura portante dell’opera stessa.
Eleonora Pusceddu costruisce con essa di grandi frammenti di carta, su cui il colore è steso in preziose velature, per delimitare una stanza invisibile, in cui il tempo segna il ritmo dell’avvicendarsi dei pensieri, evocative pagine di un diario intimo, attento ad esprimere le emozioni piuttosto che l’accadere degli eventi.
L’esposizione, che rimarrà aperta al pubblico fino al 1° giugno, dal martedì al venerdì dalle ore 17,00 alle 20,00 è il quarto appuntamento della rassegna Tra il tempo e l’eternità, curato dal critico Loredana Rea per lo Studio Arte Fuori Centro.
Il ciclo nel periodo compreso tra febbraio e giugno propone una serie di mostre personali, legate tutte dal desiderio di una riflessione intorno al tempo e alla sua inarrestabile ciclicità e, soprattutto, alla possibilità di visualizzarlo e tradurlo in segni, nel tentativo di esorcizzare la fragilità dell’essere umano rispetto all’incommensurabile assolutezza dello scorrere del tempo.
Sono stati invitati a confrontarsi su questo tema di grande fascino cinque artisti diversi per formazione, metodologia linguistica e progettuale: Rita Mele, Franca Bernardi, Carlo Lauricella, Eleonora Pusceddu e Elena Sevi. Ognuno di loro ha lavorato sulla valenza complessa della dimensione temporale, rifiutandone decisamente l’univocità nel tentativo di trovare un rapporto tra il tempo delle cose, il tempo degli uomini, il tempo collettivo e il tempo dell’immaginario, tra il passato, il presente e il futuro.
Il tempo, infatti, sfugge a ogni tentativo di imbrigliamento e, dunque, è materia estremamente manipolabile, eppure assoluta nella sua eterna ciclicità, offrendo all’arte interessanti spunti di dialogo e riflessione.