05/12/2018  al 21/12/2018

Gabriella Di Trani "AUTOBIOGRAFIA DI ALICE DDT 1977 - Opere di Gabriella di Trani"

A cura di: Ivana D'Agostino

Gabriella Di Trani  "AUTOBIOGRAFIA DI ALICE DDT  1977 - Opere di Gabriella di Trani" La mostra vuole essere una riflessione sulla ricerca artistica che Gabriella Di Trani  ha dedicato al tempo nel divenire ciclico. L’artista evidenzia i contrasti, le discrepanze del nostro quotidiano vivere nel continuo ripercorrersi di passato, presente e futuro comune al destino degli uomini.
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L’evento è l’ultimo appuntamento di Spazio Aperto 2018 ciclo di quattro mostre in cui l’associazione culturale Fuori Centro invita gallerie e critici a segnalare ambiti di ricerca in cui delineare i percorsi e gli obiettivi che si vanno elaborando nelle multiformi esperienze legate alla sperimentazione.



Autobiografia di Alice D.D. T1977. Opere di Gabriella Di Trani
di Ivana D’Agostino
 
Nel titolo stesso pensato da chi scrive per dichiarare subito, al primo impatto la precisa atmosfera culturale vissuta dagli artisti romani negli anni ’70, quelli stessi anni in cui da poco trasferitasi da Parma, muoveva i primi passi Gabriella Di Trani, sono inoltre espressi i principi fondanti da allora considerati linee guida di ricerca di questa artista.
Progettato dalla stessa Di Trani il catalogo che documentava l’evento espositivo di quel 1977, il testo a sua firma che lo accompagnava, rendendo evidente chiarezza espositiva e capacità artistiche che costantemente ne hanno segnato la ricerca, dichiarava l’intento di realizzare l’arte coniugando il piano espressivo dell’opera, quindi la realizzazione fattuale della medesima, attivando meccanismi metaforici, il non senso, l’ironia e il paradosso. Aspetti e significati che si riscontrano puntualmente nelle opere e nei titoli, Il viaggio avventuroso del Signor Ernesto G, Seni stradali – un’opera ironicissima dove il profilo grafico di seni in sequenza si confrontano con la segnaletica delle strisce pedonali -, e tra le altre, nel polimaterico Autobiografia di Alice D.D.T. Il titolo a chi l’osserva, sollecita nella mente dinamiche comparative tra il DDT, il primo insetticida, ad essere immesso sul mercato, e l’elettrocardiogramma rappresentato dal quadro, tra le cui oscillazioni che segnalano l’azione elettrica del cuore già compaiono i segni Pop caratteristici della sua pittura, il cartello stradale, la bottiglia di Coca-Cola, la cui etichetta, nella scritta Pax dichiara acquisito lo spirito del motto dadaista. Così facendo, a date precocissime l’artista mette in essere, motivi ispirativi che a breve diventeranno costanti del suo linguaggio artistico, qui ancora risolto secondo modalità neosurrealiste e neodadaiste. Mette ancora quest’opera in moto, tra il paradosso e l’ironia di segnaletiche stradali e prodotti di consumo, “altri segnali”, di un vissuto personale, affrontati con la discrezione che le era propria.
C’è già tutta Gabriella Di Trani in Autobiografia di Alice D.D.T. Una dichiarazione d’intenti che da lì a poco andrà confrontandosi con gli artisti di Spazio alternativo, luogo d’incontro a Roma per coloro, Alfonso Filieri, Turi Sottile, Lia Drei, Francesco Guerrieri, che sentivano l’urgenza   di rinnovare i linguaggi dell’Arte sulle linee indicate dall’avanguardia degli anni ’60. In tal senso, e con ciò coerente, speciale rilevanza assume l’interesse dalla Di Trani per il rapporto trasversale tra le arti, una caratteristica propria della sperimentazione artistica d’avanguardia, capace di trasformare una mostra in un evento artistico dai confini molto più estesi. Tale è il senso della performance del 1981 a Padova del Trono di legno, accompagnata dai Libri di legno utilizzati come elementi scenografici disposti nello spazio, nella realtà, ripensamenti in scala sovradimensionata dei libri d’artista creati dagli innovatori all’inizio del secolo scorso, a cui alludono le scritte dipinte sul legno usando lettering di corpo diverso, come facevano tra dadaismo e futurismo gli artisti per comporre i calligrames. Un aspetto quello di spettacolarizzare le mostre come veri e propri eventi, giustificato inoltre da esperienze dirette della Di Trani in ambito teatrale, che sarà  marchio riconoscibile di varie mostre nel corso degli anni, andando ad integrare aspetti Pop della sua arte sempre più riconoscibili e dichiaratati, che tuttavia al fondo, facendolo percepire in griglia, ma sempre lì presente, mostrano quel fondo di paradossale e sottile ironia enunciato in primis in Autobiografia di Alice D.D.T.
 
 
 
 
 
 

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