SOLO BIANCO / SOLO NERO
A cura di: Testo di Sergio Zuccaro
La scelta di realizzare una mostra in bianco/nero, è il desiderio del ritorno a un silenzio visivo e alla fuga dalle continue sollecitazioni a cui il nostro tempo ci sottopone.
artisti:
Francesco Calia, Salvatore Giunta, Patrizia Molinari, Rosella Restante e Grazia Sernia.
L’evento è il primo appuntamento di Dialoghi 2016, ciclo di quattro mostre in cui i 20 artisti dall’Associazione culturale Fuori Centro si sono divisi in gruppi di affinità per documentare i Differenti gradi di percezione nei percorsi e negli obiettivi della propria ricerca nell’ambito della sperimentazione contemporanea.
La scelta di realizzare una mostra in bianco/nero, è il desiderio del ritorno a un silenzio visivo e alla fuga dalle continue sollecitazioni a cui il nostro tempo ci sottopone.
Il B/N, con il suo dualismo, è l’endiadi della rappresentazione, supera le scelte estetiche del colore-realismo.
Dentro e fuori, la realtà ci arriva immediatamente come traduzione dello sguardo.
Sappiamo che nel bianco c'è l'intero spettro magnetico, nel nero l'origine, come diceva Jung. Nel mezzo il grigio, quale lotta di rapina reciproca.
Per Kandinskij, il bianco è un nulla giovane che agisce sull'anima come un grande silenzio, una pausa musicale, il nero la paura conclusiva.
Nella falsa dicotomia del bianco e del nero, l’unità, la pienezza e la saturazione di un’esperienza.
Solo bianco Solo nero
di Sergio Zuccaro
Mettiamola così. Solo bianco Solo nero sono due personaggi.
L’uno finisce dove comincia l’altro, diversità congiunte già nell’iperbole dell’avverbio.
Solo bianco è colui che tutto contiene, Solo nero l’origine. Il maschile e il femminile.
Fasi lunari del primo e dell’ultimo quarto, Solo bianco Solo nero superano le scelte estetiche del cromatismo visivo, prodotto del guardare senza rumore.
Nella falsa dicotomia del bianco e del nero c’è l’unità, la pienezza e la saturazione di un’esperienza. Il mondo.
Francesco Calia, Salvatore Giunta, Patrizia Molinari, Rosella Restante e Grazia Sernia ce lo raccontano a modo loro.
Francesco Calia
Solo bianco Solo nero
si specchiano nella geografia
un’istantanea memoria di colore
nel teatro urbano della vetrofania
Salvatore Giunta
Solo bianco Solo nero
giocano come funamboli
scambiandosi l’equilibrio traverso
nell’azzardo della geometria
Patrizia Molinari
Solo bianco Solo nero
rabbrividiscono alla gravità
si attraggono in circonferenza
pronti per una nuova nascita
Rosella Restante
Solo bianco Solo nero
graffiano la pagina
lo strumento feroce della luce
incide nella gola parole di sale
Grazia Sernia
Solo bianco Solo nero
si guardano allo specchio
a far bello il labirinto
una vela tesa è il cammino
artisti:
Francesco Calia, Salvatore Giunta, Patrizia Molinari, Rosella Restante e Grazia Sernia.
L’evento è il primo appuntamento di Dialoghi 2016, ciclo di quattro mostre in cui i 20 artisti dall’Associazione culturale Fuori Centro si sono divisi in gruppi di affinità per documentare i Differenti gradi di percezione nei percorsi e negli obiettivi della propria ricerca nell’ambito della sperimentazione contemporanea.
La scelta di realizzare una mostra in bianco/nero, è il desiderio del ritorno a un silenzio visivo e alla fuga dalle continue sollecitazioni a cui il nostro tempo ci sottopone.
Il B/N, con il suo dualismo, è l’endiadi della rappresentazione, supera le scelte estetiche del colore-realismo.
Dentro e fuori, la realtà ci arriva immediatamente come traduzione dello sguardo.
Sappiamo che nel bianco c'è l'intero spettro magnetico, nel nero l'origine, come diceva Jung. Nel mezzo il grigio, quale lotta di rapina reciproca.
Per Kandinskij, il bianco è un nulla giovane che agisce sull'anima come un grande silenzio, una pausa musicale, il nero la paura conclusiva.
Nella falsa dicotomia del bianco e del nero, l’unità, la pienezza e la saturazione di un’esperienza.
Solo bianco Solo nero
di Sergio Zuccaro
Mettiamola così. Solo bianco Solo nero sono due personaggi.
L’uno finisce dove comincia l’altro, diversità congiunte già nell’iperbole dell’avverbio.
Solo bianco è colui che tutto contiene, Solo nero l’origine. Il maschile e il femminile.
Fasi lunari del primo e dell’ultimo quarto, Solo bianco Solo nero superano le scelte estetiche del cromatismo visivo, prodotto del guardare senza rumore.
Nella falsa dicotomia del bianco e del nero c’è l’unità, la pienezza e la saturazione di un’esperienza. Il mondo.
Francesco Calia, Salvatore Giunta, Patrizia Molinari, Rosella Restante e Grazia Sernia ce lo raccontano a modo loro.
Francesco Calia
Solo bianco Solo nero
si specchiano nella geografia
un’istantanea memoria di colore
nel teatro urbano della vetrofania
Salvatore Giunta
Solo bianco Solo nero
giocano come funamboli
scambiandosi l’equilibrio traverso
nell’azzardo della geometria
Patrizia Molinari
Solo bianco Solo nero
rabbrividiscono alla gravità
si attraggono in circonferenza
pronti per una nuova nascita
Rosella Restante
Solo bianco Solo nero
graffiano la pagina
lo strumento feroce della luce
incide nella gola parole di sale
Grazia Sernia
Solo bianco Solo nero
si guardano allo specchio
a far bello il labirinto
una vela tesa è il cammino